La Versione di Barney

- Regia: Richard J. Lewis
- Con: Rachelle Lefevre, Rosamund Pike, Dustin Hoffman, Bruce Greenwood, Paul Giamatti, Minnie Driver, Scott Speedman, Mark Addy, Saul Rubinek, Jake Hoffman, Clé Bennett
- Distributori: Medusa
- Genere: Drammatico
- Durata: 132'
- Data di uscita: 14-01-2011
Paul Giamatti, Dustin Hoffman e Rosamund Pike portano sullo schermo un romanzo di culto. La storia di un adorabile bastardo: cinico, polemico, avido ed egoista.
Barney Panofsky (Giamatti) - produttore televisivo di successo - è un ricco ebreo canadese figlio di un poliziotto che, passati i sessant'anni, decide - apparentemente controvoglia - di scrivere un’autobiografia. Il motivo che spinge Barney a scriverla è dare la sua "versione" dei fatti che hanno portato alla morte del suo amico Bernard "Boogie" Moscovitch (Speedman), e raccontare dei suoi tre matrimoni (in particolare dell’unico grande amore: la terza moglie Miriam), della sua esistenza di uomo ordinario alle prese con una vita straordinaria, attraverso quattro decadi, due continenti, e un'incalcolabile serie di sbronze e azioni politicamente scorrette... Nel corso della stesura delle sue memorie i ricordi di Barney diventano via via confusi: gli episodi del suo passato si intrecciano indissolubilmente con gli avvenimenti del suo presente.
E' lo sguardo di Barney, caustico, rabbioso, assolutamente originale, quello che pervade questo film deliziosamente cinico come il personaggio che rappresenta. Paul Giamatti, che abbiamo intervistato, ci ha detto: “Quello che a me è piaciuto di più del romanzo e che mi auguro siamo riusciti a portare anche nel film è che non c’è alcuna lezione da imparare dalla vita di Barney Panofsky. Non è un racconto moralista e certamente non pretende di insegnare a vivere, perché quello che ti vuole fare capire è che non ci sono regole per vivere la vita. E’ piuttosto un libro che ti fa riflettere sulla gioia e sulla compassione per le nostre esistenze. Per questo motivo si prova empatia con Barney, nonostante sia un adorabile bastardo, un romantico frustrato e un ossessivo compulsivo”. C’è anche molta Italia in questo La versione di Barney, tratto dal capolavoro letterario del canadese/ebreo Modercai Richler (defunto nel 2001). I motivi sono legati alla produzione che ha deciso di spostare parte della storia da Parigi (come è nel romanzo) a Roma. A questo punto è entrato in scena Domenico Procacci che ha co-prodotto l’opera con la sua Fandango.